CCNL Ferrovie dello Stato: nuovo incontro per il rinnovo

Confronto acceso sulle modifiche del testo inerenti il “Mercato del Lavoro e Classificazione del Personale”

Il 24 aprile scorso, le Parti sociali si sono riunite in Agens per continuare il negoziato relativo al rinnovo del CCNL Ferrovie dello Stato.
La discussione si è incentrata sulle modifiche del testo, apportate dalle OO.SS. nel precedente incontro, inerente la Parte II “Mercato del Lavoro e Classificazione del Personale”.
Difatti, le loro posizioni divergono in tema di:
– obbligo del lavoratore di presentare il certificato dei carichi pendenti e del casellario giudiziale;
– inserimento di molteplici causali previste dal D.Lgs. n. 81/2015 per il ricorso al Lavoro a Tempo Determinato;
– durata della prestazione minima dei contratti di lavoro part-time.
Infine, durante l’incontro, il responsabile di Holding FSI ha esposto le modalità previste dall’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali il 26 ottobre 2023 in tema di Telelavoro, confermando la possibilità, per il personale di settore, di fruire della modalità agile per un minimo di 6 giorni ad un massimo di 11 giorni al mese, con ricezione di apposita comunicazione.
Si dovrà attendere il 14 maggio 2024 per ulteriori avanzamenti della trattativa.

ADI, ok alle Linee guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale

L’approvazione del documento è arrivata con il decreto ministeriale n. 72/2024 (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 3 maggio 2024).

Le linee guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale (PaIS) sono state approvate mediante il D.M. n. 72/2024, pubblicato sul sito istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. 

In linea con le previsioni del Decreto Lavoro (D.L. n. 48/2023), le linee guida forniscono agli operatori dei servizi sociali, dei centri per l’impiego e degli altri servizi territoriali che accompagnano i beneficiari dell’Assegno di inclusione (ADI), indicazioni e strumenti per la costruzione dei percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa, identificati attraverso l’analisi preliminare e la valutazione multidimensionale, sulla base dei bisogni del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti.

In particolare, la valutazione multidimensionale consente:
– di acquisire gli elementi necessari per la definizione di Patti per l’inclusione sociale per tutti i nuclei beneficiari;
– di acquisire la documentazione inerente eventuali cause di esclusione dagli obblighi di attivazione lavorativa non già identificate dai dati amministrativi;
– di identificare nell’ambio dei componenti il nucleo tenuti agli obblighi di attivazione lavorativa coloro che sono immediatamente attivabili al lavoro, da indirizzare ai competenti Centri per l’impiego per la definizione anche dei Patti di servizio personalizzati. 

CCNL Residenze Sanitarie Assistenziali: le OO.SS. proclamano lo stato agitazione

In caso di esito negativo del tentativo obbligatorio di conciliazione le OO.SS. si sono dichiarate pronte a mettere in campo ulteriori iniziative di mobilitazione fino allo sciopero di tutto il settore

Le OO.SS. di settore Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fpl-Uil, a seguito delle richieste inviate alle associazioni datoriali Aiop ed Aris per l’avvio di un tavolo di confronto per la stipula di un contratto unico di settore, come concordato da entrambe le Parti dopo la sottoscrizione dei relativi accordi ponte, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione. 
Lo scorso mese di marzo, prendendo atto delle posizioni distanti tra le Parti Sociali, le trattative per il rinnovo erano state interrotte. Nelle settimane successive le associazioni datoriali sono state più volte sollecitate alla ripresa del confronto. I Sindacati hanno quindi richiesto al ministero del Lavoro e alla Commissione di garanzia di avviare le procedure per il tentativo obbligatorio di conciliazione.
Gli ultimi CCNL Aris e Aiop Rsa sono stati stipulati oltre 12 anni fa e secondo le OO.SS. non sono in grado di garantire i diritti e le tutele, nè dal punto di vista giuridico che economico. In più i salari sono gravemente erosi dall’inflazione. In caso di esito negativo del tentativo obbligatorio di conciliazione, affermano le OO.SS., saranno definite le iniziative da svolgersi in tutte le regioni.
Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fpl-Uil si sono dichiarate pronte a mettere in campo ulteriori iniziative di mobilitazione fino allo sciopero di tutto il settore per rispondere alle richieste dei lavoratori.

Decreto Coesione: le novità sul lavoro

Il provvedimento presenta misure per l’occupazione delle categorie di lavoratori più svantaggiate e nel Mezzogiorno (Presidenza del consiglio dei ministri, comunicato 30 aprile 2024, n. 79).

Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 30 aprile scorso, ha varato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione. Il cosiddetto “Decreto Coesione” contiene, tra le altre, diverse misure volte al rafforzamento dell’occupazione delle categorie di lavoratori più svantaggiati e nelle aree meridionali del paese.

A questo scopo vengono introdotti alcune tipologie di bonus.

Bonus giovani e ZES

Viene introdotto il Bonus giovani, che consiste nell’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro – nel limite massimo di 500 euro mensili – per 2 anni, per l’assunzione di giovani con età inferiore a 35 anni, donne e, nelle regioni della Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno, anche degli over 35 disoccupati da almeno 24 mesi.

In particolare, mediante il Bonus ZES, il provvedimento sostiene lo sviluppo occupazionale nella ZES unica del Mezzogiorno attraverso uno sgravio contributivo del 100% per un periodo massimo di 24 mesi nel limite di 650 euro per ciascuno lavoratore assunto, per i datori di lavoro di aziende fino a 15 dipendenti.

Il “Decreto Coesione” prevede, infine, un Bonus donne in favore delle lavoratrici svantaggiate, con l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un massimo di 24 mesi – nel limite massimo di 650 euro su base mensile – per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato. Il bonus si applica alle donne di qualsiasi età, con un trattamento di maggior favore per le donne residenti nel Mezzogiorno.